Santa Lucia: una giornata di Fede e Tradizioni senza pane e pasta
Lucia nacque a Siracusa alla fine del III secolo in una famiglia nobile. Orfana di padre, cresce con la madre, costrette a praticare la fede cristiana in segreto a causa delle persecuzioni. Da giovane, Lucia era promessa sposa a un pagano, ma il suo cuore era rivolto a Dio. Quando sua madre si ammalò gravemente, Lucia la portò in pellegrinaggio a Catania sulla tomba di Sant’Agata, chiedendo la guarigione. Durante il viaggio, le apparve in sogno Sant’Agata, che le promise la guarigione e la santità.
Tornata a Siracusa, Lucia rifiutò il matrimonio e decise di donare i suoi beni ai poveri. Il suo pretendente, scoperta la sua fede cristiana, la denunciò al governatore, che la fece arrestare. Nonostante le torture, Lucia non rinnegò mai la sua fede. Provò a umiliarla, ma miracolosamente non riuscì a spostarla né con i buoi né con il fuoco. Alla fine, fu decapitata.
Si racconta che le furono strappati gli occhi, motivo per cui è considerata la protettrice della vista.
Il 13 dicembre, il giorno della sua morte, è celebrato con una tradizione popolare che ricorda un miracolo avvenuto a Palermo nel 1646. Durante una carestia, una colomba volò nella Cattedrale di Palermo e, dopo aver annunciato l’arrivo di una nave carica di grano, la città fu salvata. Da allora, i palermitani preparano la “cuccia”, piatto a base di grano bollito con olio, per celebrare il miracolo. In questo giorno, si astengono dal consumare pane e pasta in segno di devozione.
Un noto detto palermitano recita: “Santa Lucia, vulissi pani, pani unn’ aiu e accussi mi staiu“, che riflette il contrasto tra la spiritualità della festa e la tentazione di gustare prelibatezze come arancine e cuccia.
L’immagine degli occhi posti sulla coppa o sul piatto sarebbe da ricollegarsi alla devozione popolare che l’ha sempre invocata protettrice della vista a motivo del significato racchiuso nel suo nome, che ricorda il termine latino “lux” e assume il significato di “nata con la luce”. Per questo viene definita “patrona della luce”, e non è un caso che la sua festa è stata collocata nei giorni immediatamente precedenti il solstizio d’inverno, quando la luce del giorno è più ridotta, almeno in Europa.
Per i bergamaschi, Santa Lucia vuol dire magia, stupore, infanzia e calore. Tutti noi siamo cresciuti con la meraviglia della credenza di Santa Lucia che nella notte tra il 12 e 13 dicembre, insieme al suo fedele asinello, lascia doni e dolcetti ai bambini buoni. Santa Lucia si festeggia in molti angoli del mondo, dall’Austria alla Svezia, dalla Finlandia alla Norvegia, ma con Bergamo ha un legame speciale.
Questa dolce tradizione deriva infatti dal periodo della dominazione veneta e di generazione in generazione si è tramandata fino ai giorni nostri. Già in questi giorni, decine e decine di bambini infatti depositano centinaia di letterine nelle ceste poste ai piedi del suo altare custodito nella Chiesa della Madonna dello Spasimo (comunemente conosciuta come Chiesa di Santa Lucia). Uno dei tanti luoghi che ci ricordano la Santa disseminati nella città di Bergamo.
Potrebbe interessarti
Pota, so de Berghem!
vsm2024.login2025-01-17T08:52:01+01:0017 Gennaio 2025|
Domenica 19 gennaio 2025 visita al Monastero di Pontida
vsm2024.login2025-01-15T14:15:11+01:0015 Gennaio 2025|
La magia del Natale vi aspetta qui! 🎉✨🎊
vsm2024.login2024-12-19T15:57:31+01:0019 Dicembre 2024|