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Arte & Cultura
Museo di Ca’ Martì
Museo di Ca’ Martì
Il pittoresco Museo di Ca’ Martì e la valle dei muratori è un angolo di storia nascosto nel cuore di Carenno.
Questo museo etnografico, inaugurato nel 2008, è un tesoro di tradizioni e storie legate all’antico mestiere dei muratori della Val San Martino.
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Il museo
Ca’ Martì, che significa “casa di Martino“, è un edificio storico che ha avuto vari usi nel corso dei secoli, diventando un esempio affascinante dell’evoluzione delle tecniche edilizie locali.
Nel museo si possono trovare oggetti, documenti e immagini che portano indietro nel tempo, mostrando come era la vita e il lavoro dei muratori di Carenno e della Val San Martino tra Ottocento e Novecento. Si può scoprire anche la stagionalità dei periodi migratori dei muratori e le attività che le mogli dovevano svolgere in loro assenza.
Il museo è diviso in diverse sale, ciascuna con un focus specifico: l’accoglienza, la storia dell’edificio e le risorse del territorio per l’edilizia tradizionale. Al piano superiore, si avrà l’opportunità di ammirare l’antica pavimentazione in battuto di calce e la posa di pianelle in cotto, grazie al lavoro degli artigiani locali.
In Val San Martino, nei büs de spulverì si è cavato fino al Secondo Dopoguerra un tipo di sabbia a grana fine o finissima che, miscelata a calce grassa o magra a seconda delle esigenze, veniva impiegata nell’edilizia come intonaco di finitura, donando agli edifici i colori tenui, simili alle pietre, che creano quella sensazione di armonia tra costruito e contesto ambientale.
Questa sabbia si trova in tutto il territorio della dorsale dell’Albenza e Carenno era considerato l’epicentro della tecnica di trattamento delle superfici a spolverino. I carennesi erano infatti stimati per questa specifica abilità non solo nel territorio comunale, dove ancora si conservano esempi di intonaco a spolverino del Quattrocento negli interni di Ca’ Martì. Alcune cave di questa sabbia calcarea a grana fine sono oggi parte del percorso museale esterno di Ca’ Martì.
Si tratta infatti di un museo che trascende i limiti materiali dell’edificio Ca’ Martì, attraversando il territorio comunale, indagando quelle che sono le tracce ancora visibili del lavoro dei muratori della valle. Muratori che si occupavano non solo di erigere edifici, ma tagliavano il legname utile a costruire impalcature o strutture lignee, cavavano da cave locali sabbia o pietre da costruzione, cuocevano la calce nelle calchere che loro stessi costruivano. Muratori che sapevano sentire come suonavano le piöde per la costruzione dei tipici tetti in pietra ed al contempo suonare le campane della chiesa del paese.
Il percorso museale è importante per comprendere questi saperi e la profonda conoscenza di un mestiere che rendeva i muratori della Val San Martino apprezzati anche all’estero, come dimostrato dagli importanti flussi migratori, soprattutto verso la Svizzera e Francia. Migrazioni che erano anche necessarie ad arginare difficoltà economiche di un contesto montano dove le risorse erano ridotte.
Oggi a Carenno sono ancora attivi molti muratori, alcuni dei quali hanno collaborato al progetto museale e vengono interessati da nuove idee e lavori, perché il cantiere del museo non è mai fermo, grazie a iniziative e laboratori didattici volti al coinvolgimento delle nuove generazioni di muratori.
Contatti
Via Fontana, 3, 23802 Carenno LC
amicicamarti@gmail.com