Gianni Secomandi

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Arte & Cultura

Gianni Secomandi (1926-1982)

Gianni Secomandi, è stato un artista al di fuori del sistema dell’arte convenzionale e scultore italiano, noto per le sue opere di scultura che spesso si concentravano su temi religiosi e figurativi.

Nato nel 1926 a Vercurago dove ha vissuto e lavorato, Gianni Secomandi, si formò in un ambiente artistico tradizionale, ma con il tempo sviluppò uno stile personale che mescolava tradizione e modernità. Le sue sculture, spesso realizzate in materiali come il bronzo e il marmo, furono esposte in diverse mostre e installazioni.

Frequenta l’Accademia Carrara di Bergamo, dove ha come maestro il novecentista Achille Funi, che lo indirizza a una pittura figurativa classica. Incoraggiato e stimolato da Lucio Fontana, il giovane Secomandi approfitta della crisi del linguaggio pittorico tradizionale per usare materiali compositi quali lamiera, alluminio, rame, stagno, ed altri che, assemblati con geniale raffinatezza, concretizzano una nuova interpretazione della luce e dell’ombra.

L’artista dopo le prime esperienze figurative, naturale evoluzione delle riflessioni post-Accademia, inizia a battere coraggiosamente nuove strade, dando inizio ad un nuovo e personalissimo stile. È quasi impossibile trovare nella sua opera ascendenze, rimandi, riferimenti o tracce di altrui eredità, segno inequivocabile di un’assoluta padronanza della propria idea.

È dei primi anni Sessanta l’uso dello specchio, con conseguente analisi sulla riflessione delle cose e sulla rifrazione della luce. Sempre padrone assoluto dei bianchi e dei neri, inizia verso la fine degli anni Sessanta a studiare stelle, costellazioni ed insiemi astrali che imprime sopra la carta emulsionata o su altri materiali fotosensibili. L’hobby tecnologico della visione col telescopio diventa hobby culturale, espresso in una serie di opere di grande fascino.

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